giovedì 24 novembre 2016

Stadio n.56
CIRO VIGORITO – Benevento

Novembre 2016, insieme ad altri tre miei amici decido di passare una giornata tra Benevento e altre zone limitrofe, suggellando il tutto con una partita nello stadio principale della città.
Il match che andrò a vedere sarà quello tra Benevento e Brescia, valido per il campionato italiano di Serie B.
Ho preso i biglietti per me e per i miei amici direttamente da internet in modo semplice e veloce, quasi come se avessi preso dei biglietti per delle partite in un campionato estero!
Dopo un paio di ore di macchina sotto la pioggia arriviamo nella “città delle streghe”, dove andiamo a visitare teatro romano, arco di Traiano e il resto del centro storico e del viale principale, restando nel complesso soddisfatti della nostra visita.
Poi ci apprestiamo ad arrivare nei pressi dello stadio, dove parcheggio a dieci minuti a piedi dall’impianto stesso, con il resto dei tifosi ci dirigiamo agli ingressi e in pochi minuti siamo dentro.
Mi incammino velocemente verso il primo anello e inizio a scattare numerose foto ed a girare in lungo e in largo il piccolo primo anello della struttura.
La vicinanza al campo non è affatto male, anche se è presente il fossato, poi mi sposto al secondo e più grande anello, dove la visuale del campo resta ottima, motivo per il quale il primo tempo della partita lo vedremo qui sopra.
Nella ripresa, complice le nuvole minacciose, ci guardiamo la partita dal primo anello, vicino ai tifosi che fanno un ottimo tifo, sembra anche meglio di quelli che si trovano sopra di loro nel secondo anello.
Posso sicuramente definire il Ciro Vigorito uno stadio niente male, per gli standard italiani, tenuto anche abbastanza bene, in più la cornice di pubblico è molto buono e rende il tutto ancora più positivo, come il roboante 4 a 0 con cui i padroni di casa battono gli ospiti.
Finito il match, usciamo con calma dall’impianto e ci dirigiamo alla macchina la quale ci porterà ad una super cena nell’entroterra casertano, prima di tornare nella Capitale.
Concludo dicendo che gli stadi che vado a vedere nei paesi esteri sono la stragrande maggioranza delle volte più belli, comodi e facili da raggiungere, però lo stadio italiano ha sempre il suo perché e merita sempre di far parte della mia collezione, anche solo per il semplice fatto che si trova nella nazione in cui sono nato e in  cui vivo da sempre.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Ciro Vigorito
Città: Benevento
Anno inaugurazione: 1979
Capienza attuale: 25.000
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Benevento calcio
Proprietario:  Comune di Benevento


Lo stadio si trova un po’ fuori il centro città ed è facilmente raggiungibile con gli autobus.




domenica 13 novembre 2016

Stadio n.55
COMMERZBANK ARENA – Francoforte

Novembre 2016, ritorno in Germania a distanza di nove mesi dall’ultima volta, sarà solo una toccata e fuga, il tempo di vedere un altro match di Bundesliga in una città e in uno stadio in cui non sono mai stato.
Ormai ho deciso che in ogni stagione calcistica dovrò assistere ad una partita del campionato tedesco, perché mi piace l’ambiente che si respira dentro e fuori lo stadio, perché gli impianti, insieme a quelli inglesi, sono i migliori d’Europa e perché in quasi tutte le città ho trovato qualcosa di positivo da vedere.
Così, come l’ultima volta che sono partito per la Germania, atterro con l’aereo a Colonia, stavolta però sarò solo di passaggio, perché con il treno mi dirigerò a Francoforte sul Meno, dove assisterò alla partita tra i padroni di casa dell’Eintracht Frankfurter e guarda caso proprio il Koln conosciuto in Italia con il nome di Colonia.
Arrivo verso l’ora di pranzo alla stazione centrale di Francoforte e purtroppo ad accogliermi c’è una fitta pioggerellina che mi “obbliga” a comprare un piccolo ombrello che unito al k-way che ho già indosso, mi permetterà di girare la città senza inzupparmi tutto.
Percorro le vie principali della città, fino ad arrivare al piccolo centro storico, qui mi soffermo un po’ e mi sembra come di essere catapultato nel medioevo, le locande e gli edifici ricordano in tutto e per tutto quel periodo, non pensavo che tra i numerosi grattacieli di Francoforte ci fosse ancora spazio per questo angolo dove sembra si sia fermato il tempo.
Proseguo per qualche altra via dove ci sono numerosi negozi per lo shopping per poi dirigermi verso il fiume Meno, con i caratteristici ponticelli e le strade pedonali che seguono il fiume.
Nel complesso da quel poco che ho visto anche questa città non è affatto male, non regge secondo me il paragone con Amburgo, Monaco o Berlino, però sono riuscito a trovare qualcosa di buono anche qui.
Finito il giro della città torno nuovamente alla stazione centrale dove prendo la metropolitana che mi porta a qualche centinaia di metri dalla Commerzbank Arena, stadio principale della città.
Dopo essere arrivato davanti gli ingressi chiedo a degli steward la direzione per il mio settore, purtroppo si sbaglieranno, non solo loro, ma anche altri steward che incontrerò durante la mia “ricerca” del settore e dovrò fare tutto il giro dell’impianto prima di trovare l’ingresso per il biglietto che ho acquistato.
Per la prima volta ho trovato un intoppo allo stadio nel sistema tedesco, ma vabbè, nessuno è perfetto J.
Entrato nella curva sud, sede del tifo più caldo dei padroni di casa, salgo al terzo anello e mi godo il panorama dall’alto di questo stadio, molto bello devo dire, tribune vicine al campo, visuale sicuramente ottima da ogni settore e la particolarità di poter essere totalmente al coperto se le condizioni meteo lo suggeriscono.
Manca ancora molto all’inizio del match, così con tutta calma vado ai numerosi bar all’interno della struttura per gustarmi bretzel, birra e panino con il wurstel, oltre che dei pop-corn dolci di cui avrei fatto volentieri a meno!
Poi lo stadio inizia a riempirsi e ci si prepara per la coreografia organizzata per l’inizio del match, la quale consiste nel lanciare lunghi rotoli rossi e neri e pezzettini di carta bianchi, nel complesso non credo sia venuta male, il tutto comunque contribuisce alla bolgia che si sta scatenando al fischio iniziale della partita.
Sarà un gran tifo per tutti i novanta minuti di gioco, anche da parte degli ospiti venuti in buon numero da Colonia, nonostante si sentano poco per via dei cori secchi e potenti della curva di casa, considerati per me i migliori visti in Germania.
Per la cronaca l’Eintracht vincerà 1-0 e appena finita la partita scappo di corsa a prendere il tram che mi porterà abbastanza velocemente alla stazione centrale, dove prenderò il pullman diretto all’aeroporto di Hahn, località sperduta nel nulla a quasi due ore di distanza da Francoforte, lì avrò l’aereo che mi riporterà in Italia la mattina seguente, questo comporta la notte in aeroporto a dormire sulle panchine, poco male, mi godo intanto le luci dei tantissimi grattacieli della città mentre ci allontaniamo con il pullman, prima di crollare in un sonno che sarà interrotto dall’arrivo al terminal dove passerò il resto della nottata prima di tornare nel mio bel paese aggiungendo alla scatola dei miei ricordi anche questo piccolo ma intenso viaggio.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Commerzbank Arena
Città: Francoforte sul Meno
Anno inaugurazione: 2005
Capienza attuale: 51.500
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Eintracht Frankfurter
Proprietario:  Eintracht Frankfurter

Lo stadio non si trova un po’ fuori il centro città ed è facilmente raggiungibile con la metropolitana, il tram e gli autobus.

E’ possibile effettuare visita dell’impianto e tour del museo.




sabato 12 novembre 2016

Stadio n.54
PETROVSKIJ – 
San Pietroburgo

Dopo quattro giorni passati a Mosca, prendiamo il treno che in quattro ore esatte ci porta a San Pietroburgo, lì alloggeremo per altri quattro giorni prima di tornare in Italia.
Parlando prima della città, devo dire che non sono rimasto deluso per carità, però me la immaginavo più bella e con un fascino unico, invece l’ho trovata una città carina ma molto simile a qualche classica metropoli europea.
Comunque una città sicuramente da visitare, nella quale sono racchiuse svariate bellezze architettoniche e tanta storia. Il tempo poi non ha aiutato molto, visto che a differenza di Mosca dove la sera uscivo in maglietta, qui và tenuta la giacca leggera anche di giorno e pensando che è Agosto  la cosa non è che mi faccia molto piacere.
Lo stesso giorno dell’arrivo in città, assisterò al match del campionato russo tra Rostov e Zenit San Pietroburgo, quest’ultima è la squadra di casa e uno dei principali team calcistici russi e a differenza di Mosca, dove sono presenti ben quattro squadre principali, qui si tifa praticamente solo per lo Zenit, ragion per cui mi fa ancora più strano che una città con più di quattro milioni e mezzo di abitanti abbia la sua squadra relegata a giocare ormai da molti anni in uno stadio con poco più di ventimila posti.
A tal proposito, arrivo con la ragazza che è con me, al Petrovskij Stadion tramite la metropolitana, poi dopo un paio di controlli accurati degli agenti di polizia tra cui anche quello dell’iride con un macchinario posto prima dei tornelli, sono all’interno dello stadio.
Quello che ho davanti è una piccola struttura avanti con l’età, la pista di atletica poi non aiuta la visuale del campo, nel complesso sembra un classico stadio italiano di una squadra di Serie B, ma va bene, non fa niente perché la partita che vedrò ,seppur di livello tecnico basso, sarà emozionante e alla fine la spunterà in rimonta la squadra di casa per 3-2, con tanto di arrampicata da parte mia sulla ringhiera che divide gli spettatori dalla pista di atletica J
Un po’ di rammarico sta nel fatto che pochi mesi dopo il mio accesso in questo stadio, lo Zenit si trasferirà in uno nuovo impianto bello e moderno da sessanta mila posti, ma va bene anche così, tornerò a Roma con altri due stadi impressi nella mia mente e con la decima nazione in cui ho visto almeno un impianto dall’interno.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Petrovskij
Città: San Pietroburgo
Anno inaugurazione: 1925
Capienza attuale: 21.570
Pianta: ellittica
Pista d’atletica: presente
Utilizzo: Zenit San Pietroburgo
Proprietario:  Zenit San Pietroburgo


Lo stadio non si trova un po’ fuori il centro città ed è facilmente raggiungibile con la metropolitana.




Stadio n.53
OTKRYTIE ARENA– Mosca

Agosto 2016, si parte per la Russia, dove visiterò le sue due principali città, Mosca e San Pietroburgo, naturalmente non mancheranno le visite ad alcuni stadi, per questo mi sono già informato su internet tramite i siti delle squadre di calcio su dove effettuare la visita all’impianto o vedere una partita.
Inizio a calcare il territorio del più vasto stato del mondo dalla sua capitale e mi accorgo fin da subito di come sia tenuta in ordine, della presenza massiccia di forze dell’ordine e militari e che questa città sia molto diversa dal resto dell’Europa.
La mia visita continua per il resto della città, sia io che la ragazza che è con me, ne restiamo molto affascinati, anche se le scritte sono quasi esclusivamente in cirillico e capirle non è affatto facile!
Ciò nonostante si gira facilmente a piedi e la metropolitana ti porta in ogni angolo della città, inoltre è una delle metro più pulite e ordinate che abbia mai visto, nonostante sia affollata da migliaia di persone ogni ora.
Dopo aver girato un po’ per il centro decidiamo di andare in hotel per riposarci un po’ prima di uscire la sera e continuare la visita, meravigliosa sarà la cattedrale di San Basilio e il Cremlino visti con il cielo stellato sopra di essi.
Il giorno seguente dedichiamo tutta la mattina alla visita delle principali attrazioni di Mosca, poi dopo un pranzo veloce ci dirigiamo verso la Otkrytie Arena, il nuovissimo stadio dello Spartak Mosca, il team calcistico più titolato del paese.
Usciti dalla metro ci incamminiamo verso lo stadio posto a poche centinaia di metri, all’esterno del quale è stata eretta un’enorme statua di un soldato spartano da cui la squadra prende in parte il nome, non credo di aver mai visto in nessun luogo una statua così grande ed imponente, così dopo un paio di foto ci rechiamo agli ingressi dove posso acquistare i ticket per la visita guidata a museo e stadio, poi dopo aver sostato un po’ nel bar adiacente siamo pronti, insieme ad altre persone, ad iniziare il tour.
Si comincia da spogliatoi e sala stampa, poi si passa alle panchine ed al bordo campo, così ho la possibilità di vedere dall’interno questo impianto e devo dire che il colpo d’occhio non è niente male, infatti le tribune sono a ridosso del terreno di gioco, una visuale ottima da ogni settore, la struttura è armoniosa e moderna, il comfort sembra più che buono, inoltre davanti la curva nord, sede del tifo più caldo dei padroni di casa, sono state installate delle statue raffiguranti i fondatori dello Spartak Mosca, unico caso nel mondo di presenza di statue a bordo campo.
Dopo aver girato per buona parte del bordo campo, ci dirigiamo al secondo anello della tribuna ovest, dove la visuale di tutto l’impianto è ancora più bella, poi si rientra e si passa alla visita del museo, molto bello anche questo, con cimeli e trofei del team moscovita.
Usciamo più che soddisfatti per questa visita e ce ne torniamo al centro città per continuare il nostro viaggio in terra russa, devo aggiungere anche che gli addetti al tour dello stadio e del museo sono stati gentilissimi con noi, eravamo gli unici non russi ma hanno fatto in ogni modo per cercare di farsi capire il più possibile pur non sapendo molto l’inglese, cercando di coinvolgerci in quello che dicevano alle altre persone e prendendoci da parte per rispiegarci tutto nel migliore modo che fosse possibile per loro.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Otkrytie Arena
Città: Mosca
Anno inaugurazione: 2014
Capienza attuale: 45.360
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Spartak Mosca
Proprietario:  Spartak Mosca

Lo stadio si trova nella periferia di Mosca ma è facilmente raggiungibile con la metropolitana.

All’interno dell’impianto è possibile effettuare tour del museo e visita guidata dello stadio.




Stadio n.52
VOLKSPARKSTADION – Amburgo

Ed eccoci ad uno degli stadi e delle città che da anni progettavo di vedere, si perché Amburgo mi ha sempre affascinato e l’impianto principale della città meritava assolutamente di essere visto dal vivo.
Parto con il treno la mattina presto da Colonia e in quattro ore sono nella città portuale del nord della Germania, la seconda più popolosa del paese, fa freddo è vero, ma il cuore mi si scalda nell’immaginare tutto quello che visiterò nei prossimi due giorni.
Dopo una breve sosta in hotel, mi dirigo con la metro verso lo stadio, come sempre in terra tedesca non ho bisogno di acquistare il biglietto per i mezzi di trasporto, in quanto chi è munito di ticket per la partita nelle ore precedenti e antecedenti il fischio di inizio può salire gratuitamente su metro, tram, autobus, questo incentiva anche i tifosi a non prendere la propria macchina e di conseguenza a non congestionare il traffico, niente da dire, ottima idea.
Arrivato alla fermata del Volksparkstadion scendo e mi dirigo a piedi verso l’impianto, ci sono anche delle navette per arrivare vicino agli ingressi ma preferisco camminare un po’ e osservare la miriade di gente che mangia, beve e canta a gran voce i cori della loro squadra del cuore, approfitto anche io per mangiare e bere, naturalmente wurstel e birra a gran volontà J.
Poi proseguo fino ad arrivare all’ingresso della curva, settore riservato al tifo più caldo e dopo dei severi controlli sono dentro, non sto più nella pelle e accelerando il passo arrivo al secondo anello dove si trova il posto che ho acquistato sempre su internet dal sito della squadra, prima però mi soffermo a guardare il panorama che mi circonda, con gli occhi spalancati e il classico viso sorridente, anche ora che sto scrivendo mi viene fuori quel sorriso, ripensando alle numerose foto scattate da una zona all’altra della curva, potendo affermare che la visuale è ottima in ogni settore, anche da quelli più alti in cui i giocatori si vedono un po’ più piccoli.
Il campo da gioco è a ridosso delle tribune e la struttura nel suo insieme è stilisticamente molto bella e “comoda” e moderna, una città stupenda come Amburgo  non poteva di certo avere uno stadio da meno e poco dopo ho anche la conferma sulla tifoseria.
A tal proposito ancora non vi ho detto a quale match del campionato di calcio tedesco ho assistito, si tratta di Hamburger SV-Ingolstadt, la squadra di casa conosciuta in Italia semplicemente con il nome di Amburgo, è la principale squadra della città, la più antica del calcio professionistico tedesco e l’UNICO team a non essere mai retrocesso e ad aver sempre militato in Bundesliga.
Inoltre vanta un palmares che comprende anche due titoli internazionali, insomma, una delle squadre più conosciute in Germania.
La tifoseria è molto fiera e legata alla squadra, nonostante negli ultimi anni il team non stia andando affatto bene, ciò nonostante lo stadio è pieno e il tifo sarà incessante per tutto il match, finito con un deludente   1-1.
Quando l’arbitro sancisce la fine delle ostilità aspetto un po’ per lasciarmi bene impresso nella mente questa meravigliosa cattedrale calcistica tedesca, poi mi incammino verso la metro, da lì mi dirigo verso il centro città per cominciare ad “assaporare” Amburgo, inizio proprio dal centro e subito mi accorgo di quanto mi trasporta questa città, con le sue luci, le sue vie e i suoi monumenti, peccato che sia veramente molto stanco, in più mi aspetta una serata lunga e una sveglia molto presto per il giorno seguente, così me ne torno in hotel per una doccia e per un po’ di relax prima di uscire per cena.
L’albergo si trova in prossimità del quartiere di Sankt Pauli, la zona più movimentata e stravagante della città, famosa in tutto il mondo, dove i marinai che attraccavano nel porto interno di Amburgo, potevano divertirsi in tutti i modi possibili per le brevi soste che effettuavano.
In effetti tutt’ora c’è un po’ di tutto a Sankt Pauli, dai numerosi locali dove si mangia, si beve, si canta e si balla, al teatro, ai locali di striptease, a quello di burlesque fino ad arrivare nella piccola via a luci rosse, dove sono presenti ragazze alle vetrine, sul modello di Amsterdam, ma molto più riservata e piccola come via, inoltre è divieto assoluto per le donne e per i minorenni anche solo passare per questa via.
Mi giro più volte a piedi il quartiere, sorseggiando ottima birra che fino ad un certo orario posso bere per strada senza problemi, faccio anche una capatina all’esterno dello stadio Millerntor, la casa del St.Pauli F.C., team calcistico conosciuto nel resto d’Europa non per i risultati sportivi ma per il fenomeno “cult” che ne è fuoriuscito nel corso degli anni, una squadra considerata anticonformista/progressista, anche se sotto queste spoglie si è creato un ricco merchandising, togliendo un po’ quello che poteva essere la vena genuina di questa squadra.
Tornando poi sulla via principale ho modo di osservare tantissima gente in giro, molta della quale ubriaca o “sfatta”, ma i numerosi agenti di polizia dislocati nel quartiere non permettono sgarri oltre misura, così in tutta tranquillità continuo a passeggiare prima di tornarmene in hotel e mettermi subito a dormire, visto che il giorno seguente voglio alzarmi molto presto.
Quando suona la sveglia sono appena scattate le sei del mattino, perché alzarsi così presto la domenica dopo aver fatto tardi il sabato? Beh, per un semplice motivo, mi aspetta il mercato del pesce al porto di Amburgo, mi incammino a piedi e in una decina di minuti mi ritrovo davanti una sterminata serie di bancarelle che vendono qualsiasi cosa, con i venditori che si esaltano cercando di vendere i loro prodotti alle numerose persone che affollano di mattina presto questo posto.
Ma il bello deve ancora vederlo e drizzando le orecchie riesco ad arrivare in un grosso magazzino dove all’interno sta suonando sul palco un gruppo musicale rock, sotto il quale sono presenti tantissime persone che mangiano e bevono, come se fossero le dieci di sera, quando in realtà sono scattate le sette del mattino da poco, mi faccio coinvolgere anche io e apro con il primo pasto della giornata a base di birra e panino con merluzzo fritto e salsa tartara, a pensare così potrà sembrarvi una cosa assurda da fare, ma credetemi, con quell’atmosfera intorno viene spontaneo  farlo, tantè che prima di uscire farò il bis con la birra.
Prima di prendere metropolitana e treno che entro l’ora di pranzo mi porteranno in aeroporto per prendere il volo che mi riporterà a Roma, mi faccio una lunga camminata per tutta la via che costeggia il porto, confermando il mio “amore” per questa città, che non scorderò mai, così come i due nuovi stadi tedeschi aggiunti alla mia collezione personale, dopo questo ennesimo viaggio.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Volksparkstadion
Città: Amburgo
Anno inaugurazione: 2000
Capienza attuale: 57.439
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Hamburger SV
Proprietario:  Hamburger SV

Lo stadio si trova un po’ fuori dal centro città ma è facilmente raggiungibile con la metropolitana.

L’impianto effettua visite guidate e tour del museo.






Stadio n.51
RHEIN ENERGIE STADION – Colonia

Febbraio 2016, dopo due anni di assenza sto tornando in Germania per un week end lungo che mi porterà a vedere due partite in due differenti città, la prima tappa è a Colonia dove atterro proprio con l’aereo.
Sono stato di passaggio in questa città tre anni fa, avendo modo solo di vedere di sfuggita un paio di cose, ora però ho tutta una giornata per gustarmela per bene e complice il bel tempo posso passeggiare beatamente lungo il bordo del fiume Reno, tra i vicoletti del centro, sul ponte di ferro costellato di lucchetti d’amore (!), fino a tornare all’immenso duomo, simbolo della città, che andrò a visitare anche dall’interno.
Nel complesso Colonia non è affatto male, oltre che molto curata racchiude monumenti e scorci affascinanti, quasi non vorrei andarmene più ma si sta facendo l’ora di andare verso lo stadio.
Così passo in hotel, lascio lo zaino e vado a prendere prima il treno e poi la metro che mi portano a poche centinaia di metri dall’impianto della città.
Subito mi viene un sorriso, come mi succede quasi sempre di fronte ad una nuova cattedrale calcistica europea, mi fermo un attimo ad osservare il tutto dall’esterno e poi mi avvicino agli ingressi, prima di entrare però faccio la mia cena a base di birra e panino con mega wurstel, più classico di così in Germania non si può  .
Poi mi dirigo verso la curva nord, dove ho acquistato il biglietto su internet, direttamente dal sito della squadra, in Europa è molto facile, basta registrarsi al sito, aspettare l’uscita dei biglietti e poi con facilità si procede all’acquisto che nella maggioranza dei casi si conclude con la possibilità di stampare direttamente a casa il ticket, oppure in pochi giorni arriva il corriere a casa o dove si desidera che arrivi il biglietto.
Comunque, dopo un rapido controllo sono dentro lo stadio, così da trovarmi davanti una struttura squadrata, ma per niente male, infatti la visuale sembra ottima da ogni settore e il campo è veramente vicino, il Rhein Energie Stadion è stato ristrutturato, così come altri impianti tedeschi, in vista dei Mondiali del 2006, ed ora è più che moderno  con tutti i comfort.
Vado da una parte all’altra della curva e dal basso verso l’alto e viceversa per scattare foto e avere delle visuali diverse, ma il risultato non cambia, lo stadio risponde alle caratteristiche che secondo me, ma non solo, deve avere un’arena per il gioco del calcio, dalla vicinanza degli spettatori al campo, all’ottima visuale che la gente deve avere in tutti i settori, fino alla parte estetica che deve avere una sua armonia.
Il bello però deve ancora iniziare, appena mi siedo nel mio posto, che si trova in prima fila, si comincia con l’entrata in campo della capretta mascotte della squadra, poi si passa al loro inno e con la coreografia della curva nord, sede del tifo organizzato della squadra, inizia anche la partita, lo stadio ormai è completamente pieno e il tifo si farà sentire per tutti i novanta minuti, anche da parte degli ospiti.
Il match sarà ricco di emozioni ma alla fine la spunterà per 1-0 l’Herta Berlino ai danni proprio dei padroni di casa, cioè il Koln F.C.,  conosciuto in Italia semplicemente con il nome della città, Colonia.
Finita la partita mi appresto ad uscire e a prendere stavolta il tram che mi riporterà in hotel per la notte, un altro stadio tedesco e un’altra partita di Bundesliga vista, domani ci sarà la prossima.
 
Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Rhein Energie Stadion
Città: Colonia
Anno inaugurazione: 1923
Capienza attuale: 50.997
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Koln F.C.
Proprietario:  Koln F.C.

Lo stadio si trova un po’ fuori il centro città ma è facilmente raggiungibile con metropolitana e tram.
E’ possibile, solo in alcune date prestabilite, la visita all’impianto e al museo.





Stadio n.50
CARLO ZECCHINI – Grosseto

Febbraio 2016, anche quest’anno colgo l’occasione di passare una domenica con i miei amici di Rieti in terra toscana, stavolta gli avversari saranno i maremmani del Grosseto nel  match valevole per il campionato di Serie D.
Parto alla volta della città toscana e del suo principale impianto sportivo, ovvero il Carlo Zecchini, in macchina insieme ad altri due miei amici, mentre con i ragazzi di Rieti ho appuntamento direttamente all’interno dello stadio.
Il viaggio scorre veloce e in poco tempo siamo a Grosseto, uno dei capoluoghi di provincia fuori regione più vicini a Roma, nonostante ciò non ci sono mai stato, così come i miei amici, allora cogliamo l’occasione per farci un giro all’interno delle mura dove si trova il centro storico della città e come al solito la Toscana non delude mai, piccolo centro ma molto carino e tenuto bene.
Dopo aver pranzato ci dirigiamo agli ingressi dello stadio, facciamo i biglietti e poco dopo siamo nel settore ospiti, ovvero la curva sud, insieme a tutti i tifosi venuti da Rieti.
Saluto tutti e scambiamo un po’ di chiacchiere, poi inizio ad osservare per bene la struttura che mi è di fronte, non mi aspettavo niente di più da quello visto su tv e pc, così mi concentro dapprima sulla tribuna ovest, che tutto sommato non è male, soprattutto rispetto agli altri settori, come tribuna est, costituita solo da poche file di seggiolini per finire con le due curve le quali sono formate da un primo anello in cemento di sole cinque file di posti e da un secondo anello formato a blocchi di tubi innocenti.
La pista di atletica intorno al campo non migliora di certo la situazione e rende la visuale e il tifo più lontani dai giocatori, fortunatamente però i ragazzi di Rieti si faranno sentire per tutta la partita e il risultato finale sarà di 1-0 proprio per gli ospiti.
Finito il match io e miei amici di Roma ce ne ritorniamo alla macchina direzione casa, alla fine è stata una bella domenica di divertimento e nella mia collezione si è aggiunto anche un nuovo stadio.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Carlo Zecchini
Città: Grosseto
Anno inaugurazione: 1960
Capienza attuale: 10.200
Pianta: ellittica
Pista d’atletica:  presente
Utilizzo: Grosseto calcio
Proprietario:  Comune di Grosseto


Lo stadio si trova a ridosso del centro città ed è facilmente raggiungibile con il treno.




venerdì 11 novembre 2016

Stadio n.49
RAMON SANCHEZ PIZJUAN – Siviglia

Sempre nello stesso giorno della visita al Villamarin mi aspetta la partita al Ramon Sanchez Pizjuan, stadio di casa del Sevilla F.C., la squadra più titolata della città, conosciuta in Europa per essere la squadra ad aver vinto più Coppe U.E.F.A./Europa League.
La partita è nel primo pomeriggio e con tutta calma vado a prendere la metro che mi porterà proprio a pochi metri dallo stadio, fuori da esso si trova anche un centro commerciale nel quale la ragazza che è con me trascorrerà tutto il tempo della partita, come potete vedere all’estero, anche se si è con una ragazza che non ama affatto il calcio e gli stadi si può trovare facilmente una soluzione che vada bene ad entrambi.
Comunque, dopo un breve controllo all’ingresso sono dentro lo stadio e vado a prender posto nel settore dove ho acquistato il ticket, tribuna est laterale per la precisione, dove ho un’ottima visuale del campo che si trova molto vicino alle tribune.
Nel complesso il Sanchez Pizjuan è uno stadio molto carino, tribune a ridosso del campo, moderno e comodo, inoltre il tifo non è male per gli standard spagnoli ed oltre alla curva che ho vicino tutto il resto dello stadio segue i cori e nei momenti più concitati tutto lo stadio si trasforma in un bel catino bollente.
Il risultato finale sarà di 2-1 per i padroni di casa ai danni del Malaga in uno dei vari derby dell’Andalusia, io appena l’arbitro fischia la fine mi alzo dal seggiolino e vado subito al secondo anello della tribuna, così posso avere un’altra bella visuale dello stadio, stavolta dall’alto, di questo insieme di seggiolini rossi intervallati solo da qualcuno bianco installato per creare alcune scritte, poi prendo la via dell’uscita e, dopo essere passato al centro commerciale, prendo la metro e con la ragazza che è con me ce ne torniamo al centro città.
Il giorno seguente, dopo aver continuato a visitare la città, tornerò all’aeroporto per prendere l’aereo che mi riporterà in Italia, con in testa un altro viaggio e altri due stadi da aggiungere alla mia collezione.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Ramon Sanchez Pizjuan
Città: Siviglia
Anno inaugurazione: 1958
Capienza attuale: 42.714
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Sevilla F.C.
Proprietario:  Sevilla F.C.

Lo stadio si trova non lontano dal centro città ed è facilmente raggiungibile con la metropolitana.

All’interno dell’impianto si possono effettuare visite guidate e tour del museo.




Stadio n.48
BENITO VILLAMARIN – Siviglia

Gennaio 2016, torno a viaggiare all’estero dopo più di un anno e mezzo e la meta prescelta è la città di Siviglia.
Sono un po’ di anni che manco dalla Spagna e nella città andalusa non sono mai stato, naturalmente come sempre il mio viaggio sarà correlato dalla visita alle cattedrali calcistiche della città.
Qui se ne trovano addirittura tre di impianti sportivi principali, ma l’Olimpico della Cartuja non farà parte della mia collezione non essendo possibile una sua visita, oltretutto ho i tempi molto ristretti, stando a Siviglia solo per un week-end.
Prima di iniziare a parlare del primo stadio visitato voglio spendere due parole sulla città, perché devo ammettere che è stata una delle più belle che abbia mai visitato all’estero, anche se ci sono stato poco mi ha colpito in positivo, lasciandomi un senso di benessere e di felicità.
Oltre ai numerosi monumenti e al tanto verde presente, la città ti fa stampare un sorriso sulle labbra che non riesci a capire bene il perché, sarà l’aria di festa che si respira in ogni vicoletto e piazza del centro di Siviglia, saranno i colori accesi degli edifici, o sarà semplicemente il fatto di vedere tanta gente sorridente a tutte le ore del giorno e della notte.
La città è servita da un ottimo trasporto pubblico, inoltre anche a piedi ed in bici è facile girarla, peccato solo non ci sia il mare.
Ora posso iniziare a parlare del Benito Villamarin, ovvero lo stadio di casa del Real Betis Balompiè noto in Italia come Betis Siviglia, una delle due squadre delle città, quella con più seguito di tifosi ma anche quella un po’ più sfortunata e meno titolata.
Arrivo a poche centinaia di metri dall’impianto con l’autobus preso dal centro città, sono in anticipo per la visita che ho già prenotato su internet, così mi faccio un giro nel megastore della squadra e aspetto impaziente l’inizio del tour.
Che inizierà come sempre dal museo, nel quale la guida ci racconta la storia della squadra e l’attaccamento dei suoi tifosi verso di essa, porto enorme rispetto nel vedere la sala dei trofei corredata da sole tre coppe rappresentanti gli unici tre trofei ufficiali vinti dal Betis nel corso dei suoi centodieci anni di esistenza, poi ci si sposta tra spogliatoi e sala stampa prima di salire con le scale al secondo anello ed entrare nella tribuna vip, iniziando di fatto la visita allo stadio, il quale mi appare subito in “gran forma”, con il bianco e il verde che si alternano per tutti i seggiolini dell’impianto.
Non c’è niente da dire, magari fa un po’ strano vedere che la curva sud è costituita da un solo anello piccolo mentre per tutto il resto dello stadio ne sono presenti tre, dai quali la visuale del campo è ottima, anche perché il terreno di gioco si trova a poca distanza dalla prima fila di posti.
Ho modo di girare tutta la tribuna ovest e le due curve dal bordo del campo, scattando numerose foto per tenermi bene impresso questo gran bello stadio.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Benito Villamarin
Città: Siviglia
Anno inaugurazione: 1929
Capienza attuale: 52.500
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Real Betis Balompiè
Proprietario:  Real Betis Balompiè

L’impianto si trova un po’ fuori dal centro città è raggiungibile con gli autobus.

E’ possibile effettuare visita del museo e tour dello stadio.




Stadio n.47
ARECHI – Salerno

Marzo 2015, questo inverno purtroppo niente trasferte europee in cerca di stadi, così approfitto per andare in un impianto che mi è sempre piaciuto molto e che per essere uno stadio italiano non è affatto male, sto parlando dell’Arechi di Salerno. Sabato è in programma il big match della Lega Pro (Serie C)  tra la Salernitana ed il Benevento, mi informo subito sull’acquisto del biglietto in curva sud, sede del tifo più caldo dei padroni di casa, ma leggo su vari forum in internet e anche su alcune pagine web che sono andati praticamente tutti esauriti in pochi giorni, restano comunque i ticket per gli altri settori che si potranno acquistare il giorno stesso della partita dalla mattina fuori dall’ingresso dello stadio.
Decido allora di partire con la macchina da casa la mattina molto presto in modo da arrivare allo stadio poco prima dell’apertura dei botteghini e acquistare subito il biglietto per la tribuna est o magari qualcosa rimasto in curva sud.
Il viaggio scorre via senza problemi e nel perfetto orario che avevo previsto sono davanti all’impianto salernitano, ci sono pochissime persone in coda davanti a me, ma ci viene comunicato subito che i biglietti per la curva sud sono tutti esauriti, pazienza dico, ne prenderò uno di tribuna est e poi proverò ad entrare lo stesso in curva, se non dovessi riuscirci mi vedrò il tifo più caldo dal settore accanto.
Mentre sono in fila però vedo uscire tre signori con le giacche della Salernitana calcio che si avvicinano verso le persone in coda e chiedono se vogliamo acquistare a prezzo di costo dei biglietti di curva sud che loro hanno in più, nessuno gli risponde, solo io però mi faccio avanti e chiedo un po’ di informazioni su questi biglietti, c’è il rischio della fregatura lo so, ma per dieci euro posso anche rischiare, l’unica cosa che non mi convince è che il ticket è nominativo e sopra c’è il nome e la data di nascita di un signore di 62 anni, gli faccio presente questa cosa alla persona che mi sta vendendo il biglietto e lui mi da una pacca sulla spalla e mi dice in mezzo dialetto che non ci sarà nessun problema all’ingresso, non so perché ma mi fido, acquisto il biglietto e me ne vado a fare un giro in città.
Allora, devo dire che la zona vicino al porto di Salerno non è male, dal lungomare alle viette interne del centro storico, passaggi stretti tipici delle città di porto, che come detto altre volte a me affascinano sempre, inoltre il duomo è molto grande ed imponente, nel complesso una cittadina carina, che però alterna zone molto curate ad altre degradate, a distanza di poche centinaia di metri l’una dall’altra.
Quando mancano un paio di ore all’inizio del match ritorno a piedi verso la macchina, gustandomi la miriade di scooter ed auto che festanti si dirigono verso lo stadio, sventolio di bandiere, clacson che “strombazzano” e anche qualche fumogeno, sembra quasi che abbiano già vinto la partita.
Arrivato nei pressi dello stadio, parcheggio e percorro le poche centinaia di metri che mi separano dall’ingresso della curva sud, ho un po’ di paura che non mi facciano entrare per via del biglietto con un altro nominativo, ma fortunatamente i controlli sono molto veloci e non ho problemi ad entrare dentro.
Appena scendo i gradoni del primo anello della curva sud mi trovo il campo da gioco vicinissimo e come al Ferraris di Genova, solo il fossato separa gli spettatori dal manto erboso.
Dopo un po’ di foto e osservazioni dell’impianto dal basso, mi dirigo al secondo anello in modo da scattare foto dove includere tutto lo stadio e vedere che da ogni settore dell’Arechi la visuale del campo è veramente ottima, con un po’ di ammodernamenti sarebbe un ottimo impianto anche in Inghilterra o in Germania, per di più avendo anche una tifoseria di tutto rispetto, che inciterà la propria squadra per tutto il match, finito per la cronaca 2-0 per i padroni di casa, avrò anche la fortuna di vedere entrambe le reti proprio sotto la curva sud con i giocatori festanti a pochi metri da me, lo stadio oggi è stato una bolgia, anche il tifo ospite l’ho visto molto attivo per tutta la partita.
Appena l’arbitro decreta la fine del match corro via in modo da tornare alla macchina e partire subito senza restare troppo imbottigliato nel traffico, nel viaggio di ritorno che scorrerà via senza intoppi, ho modo di ripensare ad uno, secondo me, dei migliori stadi in Italia, come struttura e visuale, in più mantiene quel senso di “retrò” che fa ricordare il calcio del passato.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Arechi
Città: Salerno
Anno inaugurazione: 1990
Capienza attuale: 38.000
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Salernitana calcio
Proprietario:  Comune di Salerno


Lo stadio si trova non molto lontano dal centro città ed è raggiungibile con gli autobus e con il treno.




Stadio n.46
DEGLI OLIVETI – Massa

Ottobre 2014, decido di seguire in trasferta i miei amici di Rieti a Massa, per la partita Massese-Rieti valida per il campionato di Serie D.
Il gruppo partirà dal capoluogo sabino con un pulmino da nove posti la domenica mattina, in modo da essere allo stadio in Toscana per la partita pomeridiana.
Il mio amico reatino mi invita ad andare la sera prima, passare la serata insieme agli altri ragazzi, dormire ospite a casa sua e il giorno seguente partire per la trasferta, io accetto volentieri e così dopo la piacevole serata passata in giro per Rieti tra una birra e un Irish Coffe andiamo a farci un paio di ore di sonno prima di “imbarcarci” sul Ford Transit.
Dietro si mettono i più assonnati, ma anche i più sfortunati, perché i posti sono nove, ma noi siamo in dieci e così negli ultimi tre posti dietro ci ritroviamo in quattro, saremo un po’ scomodi ma alla fine il viaggio scorrerà tranquillamente e saremo allo stadio Degli Oliveti con buon anticipo.
Arrivati proprio all’impianto, situato in zona industriale (almeno così mi è sembrato) ci dirigiamo verso il settore ospiti, parcheggeremo ed entreremo comunque dall’ingresso principale, per poi andare nel settore riservato a noi.
Entrato all’interno dello stadio prendo visione e conferma di quello già visto in televisione e su internet, ovvero un impianto con una struttura molto vecchia, risistemato alla meno peggio, sopra le due curve di cemento sono state installate quelle in tubi innocenti, mentre il secondo anello della tribuna ovest è stata fornita di seggiolini  la tribuna est rimane abbandonata con i gradoni di cemento rovinati e “corredati” di vari ciuffi d’erba.
Non è più presente la pista di atletica, al posto della quale trova posto un semplice prato, di conseguenza la distanza tra spettatori e campo da gioco è comunque ampia e la visuale non può essere delle migliori.
Per la cronaca il risultato finale del match sarà di 0-0, nessun goal è vero, ma per il Rieti è un punto molto prezioso.
Appena finita la partita usciamo e percorriamo la strada che in circa cinque ore ci riporta a Rieti, dove prenderò la mia macchina che mi porterà di nuovo a casa, stanco mentalmente e fisicamente, ma contento per aver vissuto un’altra delle mie avventure sportive.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Degli Oliveti
Città: Massa
Anno inaugurazione: 1960
Capienza attuale: 11.500
Pianta: ellittica
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Massese calcio
Proprietario:  Comune di Massa


Lo stadio si trova un po’ fuori dal centro città ed è raggiungibile con gli autobus.




Stadio n.45
AMSTERDAM ARENA – Amsterdam

Il giorno seguente la visita a Rotterdam sono di scena all’Amsterdam Arena, casa dell’Ajax, la squadra più importante del calcio olandese e una tra le top ten del calcio europeo per numero di titoli internazionali vinti, la ragazza che è con me non mi accompagnerà perché ha già visitato l’impianto diversi anni fa, facendomi anche strano il fatto che una ragazza abbia visitato uno stadio in cui io non sono mai entrato!
Mentre lei si gira la città io sarò occupato nel “mio mondo”, poi mi unirò a lei per rivisitare la città.
Ho scritto rivisitare perché nella “città della perdizione” ci sono già stato più di dieci anni fa e sfortunatamente non avevo avuto la possibilità di vedere lo stadio dall’interno.
Amsterdam nel complesso è una città molto carina, anche se ormai “sputtanata” dalle sue principali attrazioni turistiche che penso di essere stato uno dei pochi a non aver sfruttato affatto.
Le vere attrazioni della città non sono affatto male, si gira benissimo in bici, alcuni scorci tra i ponticelli e le viette centrali sono molto carini e affascinanti, inoltre ci sono alcuni monumenti storici interessanti ed il verde (non quello che potete pensare voi J ) non manca mai ogni pochi chilometri.
Personalmente gli eccessi che ci sono in città gli tolgono il fascino che potrebbe avere questa capitale del nord Europa.
Parlando dell’Amsterdam Arena, come succede quasi sempre quando ho da fare una visita guidata ad uno stadio mi alzo la mattina sul presto e mi dirigo verso l’impianto con il mezzo nel complesso più veloce ed economico, che stavolta è il treno.
Arrivato alla stazione dove è ben visibile l’impianto, scendo e mi dirigo all’ingresso, ho già fatto il biglietto il giorno prima in un punto info al centro città, quindi devo solo aspettare, insieme ad altre persone, l’inizio del tour a museo e stadio.
Apro una piccola parentesi sulle persone che incontro nei tour degli stadi, sono infatti sempre incuriosito dalla loro provenienza,se sono tifosi della squadra locale, il genere e l’età, osservo chi è interessato più al museo o alla struttura, chi scatta tantissime foto e chi solo un paio, spesso poi penso anche in quanti impianti sono stati nella loro vita e se ne hanno visti più di me.
Tornando alla visita, mi gusto per bene tutto il museo ricco, come al solito, di cimeli e trofei, poi ci apprestiamo a vedere spogliatoi, sala stampa e finalmente si sale sulle tribune dove io, praticamente come sempre, prendo e “scappo” verso la parte laterale dove posso scattare ottime foto e vedere più da vicino la curva sud, sede del tifo organizzato dell’Ajax.
Lo stadio, in particolare le due tribune, sono a ridosso del campo e la visuale sembra ottima da ogni settore, inoltre l’impianto quando fu costruito, ormai un ventennio fa, fu uno dei più moderni del mondo, tutt’ora comunque resta un impianto innovativo e con qualche “stravaganza”, come il colore dei seggiolini e i murales in basso alla curva sud, che si addicono proprio alla città in cui si trovano.
La visita prosegue a ridosso del campo per poi concludersi uscendo dall’accesso dei calciatori a campo e viceversa agli spogliatoi.
Torno a prendere il treno che mi riporterà al centro città, contento per aver “inanellato” anche questo stadio.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Amsterdam Arena
Città: Amsterdam
Anno inaugurazione: 1996
Capienza attuale: 51.628
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: F.C. Ajax
Proprietario:  F.C. Ajax

Lo stadio si trova fuori dal centro città ed è facilmente raggiungibile con i treni e autobus.

Tour del museo e dello stadio sono possibili praticamente ogni giorno.




Stadio n.44
STADION FEIJENOORD – Rotterdam


Agosto 2014, sono di partenza per l’Olanda dove effettuerò la visita a tre città, Amsterdam, Rotterdam ed Utrecht, ho messo già in conto che nelle prime due visiterò anche gli stadi.
Gli impianti olandesi ancora non fanno parte della mia collezione e finalmente è arrivato il momento di aggiungerli e quale modo migliore se non quello di entrare nei due principali stadi della nazione?
Inizio dallo Stadion Feijenoord, soprannominato “la tinozza” per la forma un po’ particolare della copertura, fatta tutta a spiovente e per il tipo di tribune, che nel complesso la fanno assomigliare vagamente proprio ad una tinozza.
Il mio secondo giorno nei Paesi Bassi inizia con la sveglia messa di mattina presto, in modo da fare con calma la colazione e andare a prendere il treno dalla stazione centrale di Amsterdam che in meno di un’ora mi porta a Rotterdam, da lì cerco il tram che dovrebbe portarmi allo stadio, ma non se ne vede l’ombra, così dopo aver aspettato 10 minuti e con il rischio di perdere la visita del tour guidato allo stadio, mi decido a prendere un taxi  che mi porta giusto in tempo davanti l’ingresso dell’impianto dove posso prendere il ticket per il tour.
Poco dopo inizia la visita al museo, costellato di cimeli e trofei, il Feyenoord ovvero la squadra che gioca in questo stadio, è una delle squadre più titolate del calcio olandese, una delle “tre grandi” insieme ad Ajax e PSV Eindhoven, inoltre a livello europeo ha conquistato diversi trofei.
Dopo il museo si passa a spogliatoi, sala stampa per poi entrare sulle tribune, di preciso al secondo anello della tribuna est, da dove si gode di un’ottima visuale dell’intero impianto, questo ha le tribune a ridosso del campo, non male affatto nel complesso, anche se il primo anello è costituito da piccole tribune in tubi innocenti, le quali potrebbero essere anche rimovibili, anche se non so bene il perché.
Successivamente si scende e ho la possibilità di girare a bordo campo e ammirare l’ottimo terreno di gioco avendo intorno a me tutto lo stadio, sempre una bella sensazione J, resto anche indietro nel tour e la guida deve richiamarmi più volte, come succede spesso, per  “sbloccarmi” e rimettermi in gruppo con le altre persone con le quali ci accingiamo a chiudere il tour.
Uscito dallo stadio riesco a prendere il tram che mi porta al centro città, lì faccio una visita veloce non restando di certo colpito da quello che vedo, infatti Rotterdam non mi lascerà molto nella mente, dandogli però la scusante di averla visitata poco e velocemente.

  
Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Stadion Feijenoord (De Kuip)
Città: Rotterdam
Anno inaugurazione: 1937
Capienza attuale: 51.177
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: Feyenoord Rotterdam
Proprietario:  Feyenoord Rotterdam

Lo stadio si trova non troppo lontano dal centro città ed è raggiungibile con autobus e tram.

All’interno della struttura è possibile effettuare tour del museo e dello stadio.




Stadio n.43
GRANDE TORINO – Torino

Nello stesso giorno della visita allo Stadium mi reco anche a vedere il secondo impianto per capienza della città, la casa del Torino calcio, ha cambiato diversi nomi e ha avuto grosse ristrutturazioni nel corso degli anni, ora si chiama Grande Torino, in onore della squadra probabilmente più forte d’Italia di tutti i tempi, tragicamente scomparsi in un incidente aereo.
Comunque, arrivo con il taxi per riuscire a prendere l’ultima visita della giornata, agli ingressi mi accorgo di essere l’unico visitatore di quell’ora e uno dei pochissimi dell’interno giorno, infatti da lì a pochi mesi il museo e la visita dello stadio saranno interrotte proprio per poche presenze.
Entrato all’interno dell’impianto vengo portato a ridosso del campo da gioco entrando dalla sotto la curva nord, cuore del tifo granata, qui è presente la riproduzione di un grosso toro, simbolo della squadra di casa, il tour continua passando davanti la tribuna ovest dove continuo a scattare foto e osservare per bene l’impianto, questo conferma quanto già visto in televisione o su internet, ovvero che non è molto grande, le tribune e soprattutto le curve sono distanti dal campo praticamente come se ci fosse ancora la pista di atletica, un vero peccato che con la ristrutturazione effettuata per le Olimpiadi Invernali del 2006 non si abbia fatto in modo di avvicinare il più possibile gli spettatori al terreno di gioco. Il tour prosegue fino agli spogliatoi, per poi concludersi con il passaggio davanti all’ingresso della tribuna autorità.
Appena uscito, convinco la ragazza che mi aspettava nel parco antistante lo stadio a seguirmi a piedi fino al vecchio stadio Filadelfia che si trova poco distante dal Grande Torino.
Quando arrivo dinnanzi a quel che resta della struttura, mi “intrufolo” dentro spostando una lamiera e facendomi largo tra i cespugli mi posizione al centro di quello che una volta era il campo da gioco.
Ormai sono rimasti solo poche parti di tribuna e qualche altro resto dell’impianto, completamente abbandonato da anni, gli ultimi ricordi sono alcune scritte e le due porte da calcio, rimesse alcuni anni fa dai tifosi del Torino per una partita rievocativa.
Fortunatamente da  lì a pochi anni sulle ceneri del vecchio impianto ne è stato costruito uno completamente nuovo con  lo stesso nome ma con una capienza di 4.000 posti anziché 30.000 e nel quale giocheranno e si alleneranno le giovanili del Torino.
Il giorno dopo essere uscito da questo “monumento” storico sportivo della città andrò in un monumento religioso dove si ammira una visuale bellissima della città e delle Alpi, ma dove purtroppo l’aereo partito da Lisbona e che riportava la squadra del Torino a casa precipitò non lasciando nessun sopravissuto, motivo per il quale dietro alla Basilica di Superga è presente una grossa stele in ricordo di quel triste avvenimento, è incredibile l’aria che si respira in quel luogo dove non contano i colori per cui uno tifa.
L a visita alla città continuerà tra monumenti e negli altri luoghi famosi, restando più che soddisfatto di questo luogo,  sicuramente tra le grandi città più belle del Paese.


Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Grande Torino
Città: Torino
Anno inaugurazione: 1933 (completamente ristrutturato nel 2006)
Capienza attuale: 27.958
Pianta: ellittica
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: F.C. Torino
Proprietario:  Comune di Torino


Lo stadio è vicino al centro cittadino ed è raggiungibile con autobus e tram.






Stadio n.42
JUVENTUS STADIUM – Torino

Marzo 2014, non è passato molto dal mio viaggetto a Berlino e ora sono nuovamente in partenza, stavolta però, resterò in Italia, precisamente a Torino, non ci sono mai stato e sono molto curioso di visitare questa città, ovviamente legando la visita anche agli stadi.
Inizio dalla nuova casa della Juventus, a quel tempo l’unico stadio di proprietà di un club calcistico in Italia (non che adesso ce ne siano molte di più), la visita inizia dal museo ricco di trofei e cimeli importanti della squadra e poi si passa agli spogliatoi, la sala stampa e alla cosa che più mi interessa, ovvero le tribune da cui si può ammirare tutto lo stadio nella sua bellezza, fa strano vedere una struttura del genere in Italia, con un’ottima visuale del campo da ogni settore, spettatori molto vicini al terreno di gioco, nessuna barriera a dividere tifosi e giocatori, andiamo anche a bordo campo per ammirare dal basso l’intero impianto.
Solo la capienza è un po’ una pecca, poco più di 40.000 posti per una squadra blasonata come la Juventus sembrano veramente pochi, anche se così si ha l’effetto tutto esaurito praticamente ad ogni match.

Questi i dati tecnici dello stadio:
Nome: Juventus Stadium
Città: Torino
Anno inaugurazione: 2011
Capienza attuale: 41.460
Pianta: rettangolare
Pista d’atletica: non presente
Utilizzo: F.C. Juventus
Proprietario:  F.C. Juventus

Lo stadio si trova fuori città al confine con un altro comune, è raggiungibile con vari autobus.

E’ possibile effettuare visite del museo e tour dello stadio.